Bimbisvegli di Serravalle d’Asti, piccoli che pensano in grande!
19/07/2019
I Bimbisvegli di Serravalle d’Asti sono già stati ospiti di Ithappens (link al post). L’approccio alla didattica del maesto Giampiero Monaca, ideatore del metodo di apprendimento dei Bimbisvegli, merita però ancora approfondimenti. Tante progettualità, tanto impegno, tanto da imparare. Un esempio da replicare e da raccontare. Parliamo di riduzione del rumore in classe, ambienti che favoriscono l’apprendimento, benessere a tavola e zero sprechi, apprendimento sensoriale. Leggete questo post!
Il maestro Giampiero Monaca, insieme alle colleghe Maria Molino e Mariagrazia Audenino, ogni anno fissa gli obiettivi di apprendimento da perseguire con grandissima cura ed attenzione in base alle specifiche esigenze delle classi. L’idea di fondo è sempre quella di far crescere i bambini in un ambiente solidale, aperto, accogliente, in cui ognuno cerca, persegue e favorisce il più possibile il bene proprio INSIEME agli altri, ovvero INSIEME a quello degli altri. Di seguito vi descrivo, attraverso il racconto del maestro Monaca, alcune attività davvero interessanti della scuola di Serravalle d’Asti, la scuola che ciascun genitore vorrebbe per il proprio bambino.
Benessere a scuola: ridurre il rumore in classe
“Nelle mense scolastiche si registrano picchi sonori di 110db con medie di 95db in base alla mia esperienza. Per anni ho cercato di coinvolgere miei colleghi in progetti per la riduzione del rumore”, racconta Giampiero, “poi è arrivato il progetto ‘Bimbisvegli’ nella scuola di Serravalle d’Asti, nella quale siamo riusciti a sperimentare un sistema per motivare l’autocontrollo nei bambini. Una modalità che trae ispirazione da una mensa in una scuola islandese che ho visitato”.
Giampiero racconta, la mia curiosità aumenta.
“Dopo aver parlato ai bambini dell’apparato uditivo, dei rischi connessi al rumore e dei limiti di tollerabilità, abbiamo introdotto in classe un fonometro e iniziato un gioco”.
Un fonometro?
“Si, basta una semplice App installata su un cellulare o un tablet. Il gioco è quello di mantenere il livello sotto gli 80db e cercare di abbassare giorno per giorno la media del rumore”.
Risultati?
“Il primo giorno avevamo misurato una media di 78 db. Adesso siamo a 65db. Tutti chiacchierano liberamente, ma in molti, seguendo il grafico sul monitor, si fanno parte attiva nel mantenere bassi volumi e rumori. Un gioco il cui effetto fa stare bene tutti”.
Sono piacevolmente colpita da questo racconto. Giampiero prosegue.
“Abbiamo inoltre replicato nelle nostre aule un’esperienza già testata da altri, quella delle sedie con le palle”.
Geniale, trattengo un sorriso, troppo simpatica ‘sta cosa.
“Ci siamo procurati tante vecchie palline da tennis ed abbiamo aiutato i bambini a praticare su ciascuna un taglio in modo da poterci infilare i piedi delle sedie. In questo modo lo strusciare fragoroso delle sedie nell’aula è stato attutito, contribuendo a creare un ambiente più vivibile sia per chi utilizza l’aula sia per le classi del piano inferiore. I bambini hanno capito che essere comunità significa fare il bene per sé e per gli altri”.
Pazzesco, pochi gesti per educare al rispetto di se stessi e degli altri e alla ricerca del benessere.
Ambienti ed arredi per favorire l’apprendimento
“L’Ambiente è lo spazio relazionale ed empatico che deve favorire lo sviluppo armonico del sé. Per questo motivo va valorizzato e sfruttato curando arredi, organizzando gli spazi e il colore degli ambienti. Per la nostra scuola di Serravalle d’Asti abbiamo fatto scelte precise. In ciascuna aula sono presenti due colori base fino al soffitto, che è sempre bianco. Una delle pareti ha un colore più brillante, le altre più leggero, riposante. I termsifoni sono bianchi, le finestre grigio-azzurre. L’idea è ottenere un generale senso di luminosità. Gli spazi comuni hanno invece tonalità tendenzialmente fredde e riposanti”.
C’è altro? Ormai sono catturata, sembra di ascoltare una favola.
“Ogni aula ha una propria ambientazione e gli arredi sono posizionati con una precisa valenza educante”.
Qualche esempio?
“Abbiamo eliminato la cattedra dall’aula e, ove indispensabile, l’abbiamo sostituita con un piccolo tavolo rotondo realizzato utilizzando una bobina di cavo elettrico industriale, in modo da rimuovere ogni schermo effettivo o simbolico tra insegnanti e classe.
Sotto la lavagna abbiamo posizionato un pancone basso, che funge da contenitore, da seduta, ma anche da predella per i bambini, perchè possano scrivere agevolmente alla lavagna senza doversi allungare o mettersi in punta di piedi.
I banchi vengono posizionati in modo da consentire ai bambini di avere spazio per la propria individualità e, nel contempo, vivere comodamente la vita scolastica in comune.
Nei primi giorni di scuola, in particolare, disponiamo i banchi ad emiciclo e lasciamo molto spazio libero davanti alla lavagna e alla libreria di classe. Questo spazio, arredato con morbide sedute, è l’agorà in cui i bambini seguono le lezioni, ascoltano storie, fanno teatro, seduti in cerchio (forma geometrica massimamente democratica), vicini all’insegnante e gli uni agli altri”.
Una bella idea davvero.
“La sistemazione dei banchi spetta ai bambini che, appena arrivati al mattino, controllano che siano allineati ad alcuni riferimenti riportati sul pavimento. Questo li responsabilizza facendoli anche lavorare in cooperazione ed autonomia”.
Quindi l’insegnante stabilisce se fare lezione utilizzando i banchi o l’agorà?
“La decisione se seguire la lezione tra i banchi o seduti nell’agorà dipende dai singoli bambini. La regola è questa: ci si sposta per seguire meglio, quindi se per essere più concentrato o più comodo un bambino vuole alzarsi e andare davanti alla lavagna vicino ai maestri può farlo a patto che questo non sia di distrazione per sé o per gli altri. Non è un processo immediato ma, dopo qualche tentativo ed errore, i bambini si abituano all’autocontrollo e all’autopercezione”.
Giampiero, prima accennavi della libreria, raccontaci di più.
“La libreria è sempre consultabile e ben in vista. E’ posizionata in aula o in corridoio ed è anche l’abitazione di un magico ‘topo di biblioteca’. Un teatrino di burattini con accesso segreto conosciuto solo dai maestri, è la scena del fantastico “Topus de’ Libris”, che tutto vede e sa, stimola alla lettura, interviene a risolvere questioni interne, racconta storie, pone l’accento su qualche tematica e raccoglie le impressioni dai bambini verificando le ricadute dei discorsi fatti con gli insegnanti”.
Ok, a questo punto sembra un tantino troppo bello per essere vero.
“Accanto alla libreria abbiamo l’angolo della pace, un’area in cui sono conservati libri su temi emozionali o di educazione alla pace. E’ lo spazio in cui si legge, si ascolta musica in cuffia, oppure si indossano cuffie antirumore per isolarsi e sperimentare il silenzio. Qui non si parla, si rispetta il silenzio e si sta con se stessi. Il bambino può andare in autonomia all’angolo della pace quando non è impegnato in lezioni o attività e se non c’è bisogno di aiutare un compagno. L’insegnante può anche invitare a recarvisi per prendere un po’ di distacco da qualche situazione spiacevole e ritrovare un po’ di serenità. Il tempo di utilizzo di questo spazio è autogestito grazie ad una clessidra che segna il passare del tempo”.
Se di questa favola non vi siete stancati, continuate a leggere!
Benessere a tavola: spreco zero in mensa
“Lavoriamo anche sulla consapevolezza dell’importanza della varietà dei cibi e di una corretta alimentazione”, spiega ancora Giampiero.
“Durante il momento dell’appello leggiamo con i bambini il menù del giorno. Ciascuno in quel momento dichiara il proprio gradimento per i diversi alimenti e la quantità che prevede di consumare a pranzo. In questo modo dedichiamo un momento alla riflessione sugli ingredienti e la valutazione dei propri gusti. Ogni bambino può richiedere sempre altro cibo per arrivare alla porzione intera. La regola è però un po’ di tutto e di tutto un po’: rispettando gusti ed abitudini dei bambini bisogna sempre assaggiare ogni cibo e mangiarne almeno 1/2 porzione e sempre almeno un po’ di verdura. Un alimento non particolarmente amato sarà quindi consumato in quanto utile per l’apporto dei nutrienti specifici, ma non in quantità insopportabile, e soprattutto non andrà sprecato. Questo sistema permette di non produrre scarti.
Ma siamo andati anche oltre. Dopo anni di monitoraggio e misurazioni in cui, insieme ai bambini, abbiamo pesato gli scarti delle altre classi, registrato i consumi, quantificato il valore del cibo sprecato (circa € 1.800 euro di cibo per classe all’anno), alla fine abbiamo avviato il progetto Eticamensa: il cibo non somministrato in mensa viene destinato a famiglie in difficoltà. Il progetto coinvolge il Comune e la nostra scuola di Serravalle d’Asti”.
Imparare a non sprecare, a dare il giusto valore al cibo, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei propri gusti e desideri, ci rifletto.
Apprendimento sensoriale
E veniamo all’ultimo tassello del racconto. Parliamo di apprendimento sensoriale.
“L’apprendimento sensoriale indica la totalità di relazioni e percezioni sensoriali che possono essere sperimentate dalle persone quando entrano in relazione le une con le altre. Ciascuno di noi conosce la realtà attraverso i sensi. Il nostro intento è fare in modo che il bambino si senta “sentito”, cioè percepito ed accolto con tutti i sensi. E’ importante per tutti, specialmente per individui in età evolutiva, sentirsi apprezzati e tenuti in conto, sia dal punto di vista fisico che spirituale che intellettivo. Per questo motivo svolgiamo frequenti attività corporee e sensoriali, spaziando da tematiche specifiche dell’affettività personale, all’educazione alla pace, all’educazione musicale e motoria. Organizziamo anche eventi pubblici e ricorriamo al blog di classe (www.bimbisvegli.net), allo scopo di realizzare e far vivere occasioni in cui i bambini possano vedere ed essere visti, ascoltare ed essere ascoltati, apprezzare ed essere valorizzati in ogni loro espressione: intellettuale, artistica, pratica, etica, organizzativa e di cittadinanza responsabile”.
Nulla da aggiungere a questo meraviglioso racconto della vita scolastica dei Bimbisvegli. Passaparola!
Riferimenti pedagogici
Vi riporto in calce a questo post i riferimenti pedagogici del metodo Bimbisvegli, che potrete approfondire sul blog dei piccoli a questo link:
- la didattica attiva montessoriana;
- la didattica applicata di Mario Lodi;
- l’impegno sociale di Lorenzo Milani;
- l’apprendimento cooperativo di Celestin Freinet;
- la pedagogia degli oppressi di Paulo Freire;
- il mutuo aiuto ispirato a Luigi Camillo Goltieri;
- l’autoeducazione in natura di Robert Baden Powell;
- la valorizzazione delle “intelligenze” di Howard Gardner.