Carte di pagamento: Londra un esempio lontano

Perché portare con sé i contanti? L’evoluzione dei sistemi di pagamento offre tante opportunità per evitare il contante. Sistemi comodi, sicuri, veloci e convenienti. Scoprili in questo post.

Ho appena sgranato gli occhi all’udire la notizia. A Londra ogni tipo di acquisto è effettuato in pratica con carte di pagamento e soltanto quattro londinesi su dieci girano anche con dei contanti in tasca. Gli artisti di strada e gli ambulanti sono regolarmente muniti di licenza e del POS per incassare le offerte. Ci credete????

Io credo soltanto ad una cosa: in Italia siamo indietro anni luce sul fronte dei pagamenti e abbiamo una mente molto chiusa e abitudini difficili da cambiare. Siamo attaccati al contante come forse nessun altro popolo al mondo!

Vogliamo dirlo che oltre ad essere attaccati al contante siamo attaccati all’evasione fiscale e ai pagamenti “in nero”? Tralasciando queste “reali” motivazioni che frenano la diffusione dei sistemi di pagamento elettronici aggiungiamoci che non siamo un popolo di innovatori e siamo anche poco pratici e sospettosi.

Eppure pagare con bancomat e carta di credito è comodissimo e i sistemi di sicurezza sono avanzatissimi. Aggiungiamoci che alle carte di pagamento sono spesso collegati utilissimi servizi (polizze assicurative, sconti per acquisti, possibilità di rateizzazione e di elasticità dei plafond, adesione a circuiti e club dedicati ed esclusivi).

Quando ho acquistato la mia lavatrice in negozio mi hanno proposto l’acquisto della garanzia aggiuntiva fino al terzo anno: ho rifiutato con orgoglio la proposta perché mi bastava pagare con la mia carta di credito per avere in automatico la garanzia aggiuntiva di un anno.  Ottimo servizio collegato alla mia carta direi, no? Le carte di pagamento sembrano tutte uguali, ma approfondendone le caratteristiche e i  servizi aggiuntivi e complementari si scoprono interessanti differenze.

Probabilmente ho una visione un pochino radicale sull’argomento ma io adoro ottimizzare il mio tempo ed essere pratica: odio fare file per prelevare contanti, odio portare contanti nel portafogli, odio attendere il resto quando pago in contanti in un esercizio commerciale e magari appesantirmi con monete metalliche. Amo i pagamenti rapidi, veloci, sicuri. E ho una grandissima stima per gli esercenti che comprendono questa esigenza e sperimentano anche modalità di pagamento innovative, magari a mezzo app (un esempio è l’applicazione Satispay che è utilissima per pagare presso la rete di esercizi commerciali convenzionati, ma anche per scambiare in sicurezza piccole somme con i nostri contatti telefonici, ricaricare il cellulare e pagare bollettini sfruttando il credito prepagato del nostro wallet e da poco c’è anche una funzionalità di accumulo di piccoli risparmi).

Vi racconto un aneddoto. Mi aggiravo furtiva in una boutique, seriamente intenzionata a fare acquisti pazzi per far risalire il livello di serotonina nel mio sangue.  Dopo un’oretta trascorsa a fare prove di abiti e aver fatto le mie scelte mi reco felice in cassa e tiro fuori orgogliosa la mia carta di credito. La soddisfazione passa in fretta alle parole della commessa: “Non abbiamo il POS, di fronte c’è lo sportello di una banca può prelevare e tornare a pagare”. A queste parole ringrazio per il cortese suggerimento e riferisco alla commessa che ho deciso di non acquistare. La chimica dei miei sentimenti era ormai compromessa. Shopping interrotto e serotonina addio.

Insomma, se esistesse un partito dei pagamenti facili, veloci, rintracciabili e sicuri avrebbe il mio voto sicuro. Ma forse per avere un partito così bisognerà attendere il trentesimo secolo in Italia.

Smile

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2 Replies to “Carte di pagamento: Londra un esempio lontano”

  • Condivido tutto al 100%. Sei anni fa (6!) ad Amsterdam pagavo un paio di caffè al bar con il bancomat, 3 euro. Facevano tutti così, era la normalità: non circolavano monetine. Per sconfiggere l’evasione bisogna abolire il contante. Ciao!

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