Cerco un bimbo: chiedo sui forum, il medico non mi convince
21/03/2019
Per la cura dell’infertilità e le terapie alla ricerca di una gravidanza affidarsi alle esperienze vissute da altri è una pratica scorretta. E’ sempre meglio affidarsi ad un professionista. Ne parliamo con Chiara Granato, biologa della riproduzione.
Inutile negare: su internet qualsiasi informazione è a portata di mano. Digiti qualche parola chiave e voilà, l’informazione arriva. Ma come? Siamo capaci di distinguere tra le informazioni inutili e quelle attinenti con la nostra ricerca? tra quelle false e quelle almeno credibili? tra quelle ben esposte, che fanno scena, e quelle realmente corrette?
Il mondo dell’informazione nel web è da vivere con le dovute accortezze, specialmente quando si tratta di temi inerenti con la nostra salute fisica e mentale.
Su certe cose soffermarsi al blog più accattivante, o magari ad un forum di discussione, è tanto dannoso quanto fuorviante. Le discussioni o i commenti nel web possono farci riflettere, ma è sempre il confronto con un professionista a darci la risposta. Ciò vale anche e soprattutto perché ogni caso vive di circostanze e soluzioni proprie e il confronto con un esperto può darci una lettura reale della nostra situazione.
Anche la dott.ssa Granato, esperta in riproduzione, la pensa in questo modo.
“Cercare di capire, osservando, leggendo e informandosi è solo di ausilio ad un confronto aperto con un medico. Le informazioni raccolte sul web, o il confronto con altri pazienti, inducono talvolta a ritenere non più convincente la diagnosi del professionista interpellato. In questi casi la soluzione da ricercare è sempre quella di richiedere il parere di un altro professionista. Non bisognerebbe mai ritenere vera una deduzione priva del supporto medico-scientifico.
Non c’è nulla di male, o di strano, nel ricercare informazioni, tuttavia il valore di queste informazioni dovrebbe essere valutato con buon senso. Bisognerebbe consultare siti credibili, se non autorevoli, nei quali l’informazione è supportata da pubblicazioni scientifiche o studi su fenomeni specifici. Meno scontata è la pretesa di credibilità quando si ricercano conferme relativamente a sintomi, pareri e, addirittura, diagnosi mediche. A quel punto l’esperienza vissuta da una donna e condivisa, magari trascurando aspetti rilevanti della propria patologia, diviene non solo credibile ma illuminante. La conseguenza? Autodiagnosi e, nei casi peggiori, autocura”.
La dott.ssa Granato condivide con me una preoccupazione reale in questo senso. “Negli ultimi mesi ho riscontrato che alcune donne, sopraffatte dallo sconforto che si prova quando sopraggiunge una diagnosi di infertilità più o meno severa, hanno iniziato una frenetica ricerca di soluzioni immediate al proprio problema su forum dedicati. Nella maggior parte dei casi, affidandosi al passaparola di donne che hanno vissuto esperienze più o meno simili, non hanno trovato soluzioni, ma soltanto accresciuto dubbi e smarrimento, sviluppando comportamenti dannosi.
‘Il mio medico non mi informa’ oppure ‘il mio medico non capisce’ sono le principali affermazioni delle donne che si rivolgono a me dopo cicli di fecondazione che non hanno dato i risultati sperati. Proprio per questo il mio lavoro prevede un supporto emotivo per le coppie fin dal momento della diagnosi di infertilità ma, anche e soprattutto, durante tutto il percorso di procreazione assistita (PMA). Nessun forum può sostituire lo specialista, che segue la coppia nel suo percorso di ricerca della genitorialità.
Amplificare ansie, debolezze, timori, anche durante le fasi transitorie delle terapie, ricercando, in maniera isterica, la condivisione di esperienze solo apparentemente simili non può che avere effetti negativi sull’efficacia di un percorso terapeutico”.
Altre info su www.chiaragranato.it